Page 361 - Sotto il velame
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non ha speranza e pure ha desio, con l'incoscienza d'allor quando
portava, nella notte del paganesimo, il lume dietro sè. Ecco:
quando egli dice, di quei del cimitero, che i loro sepolcri tutti sa-
ran serrati 1031 ,
quando di Iosafat qui torneranno
coi corpi che lassù hanno lasciati,
non pensa a ciò che di lui avverrà quando tornerà col corpo an-
ch'esso. Egli, con i parvoli innocenti e con gli spiriti magni, ripas-
serà l'Acheronte; ma lo ripasserà da vivo e non più da morto. Or
l'Acheronte per chi è vivo, è Letè; è il fiume della misericordia e
non della dannazione; della rinascita e non della morte. Egli mor-
rà alla morte e non della morte. Esso e i suoi piccoli e grandi
compagni passeranno, e si troveranno nel paradiso terrestre.
«Solo quelli che nasceranno un'altra volta, vedranno il regno dei
cieli» 1032 ; ed essi, come tutti gli uomini, rinasceranno, e poichè
non hanno di reo che un difetto, e questo sarà tolto dalla vista del
supremo Giudice; così vedranno il regno dei cieli. Virgilio dice
ch'egli è come gli altri nel limbo, sospeso; e non s'accorge del
senso più ovvio della parola che pronunzia, e non ha coscienza di
dire, che non eternalmente sarà così.
Ripasseranno da vivi l'Acheronte. Con loro saranno a ripassar-
lo quelli che peccarono di concupiscenza e d'infermità, di malizia
e di ignoranza malvagia; quelli che peccarono di incontinenza, di
violenza e di frode, a dirla in altro modo. Questi rotoleranno per
le rovine e passeranno i fiumi del peccato attuale; per la rovina ed
il fiume che è la seconda morte dovuta al loro peccato proprio. Nè
potranno risalir quelle rovine nè ripassar quei fiumi. Ma color che
prima del gran dì potevano prender via per le rovine e traghettar i
fiumi, anche dopo il gran dì potranno; Minos non li legherà allo-
1031 Inf. X 10 segg.
1032 Vedi Aur. Aug. passim, e Op. imperf. in Iul. II, 189: cum qua poena omnis
homo nascitur, periturus in aeternum si non renascatur.
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