Page 360 - Sotto il velame
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una fiumana, a lui inguadabile 1030 ? di qua da un fiume sacro? È
Letè quello, ed egli non lo può passare, come più non può passare
l'irremeabile Acheronte. L'uno e l'altro che egli passasse, sarebbe
per lui la vita. Di là dell'uno, è il dolce mondo della prima vita
mortale; di là dell'altro, il paradiso della seconda vita immortale.
E Virgilio, il dolce padre, sparisce e ritorna nelle sue tenebre a de-
siare senza speranza.
Senza speranza? Eppur la voce di là delle fiamme cantava: Ve-
nite, benedicti.... Non c'era anche lui con Dante e Stazio? Non be-
nediceva anche lui quella voce? La prima volta, quando fu chia-
mato da Beatrice, nemmeno quella fiamma egli passò; perchè
Beatrice venne a lui attraverso l'incendio che non lo assaliva. Or
sì, passa la fiamma; ma avanti i belli occhi sparisce; e la fiumana
della misericordia egli non passa, il dolce padre. E non mai? non
mai?
A nessun interprete e critico e storico di Dante fu dato di trova-
re del cuore di lui tale traccia visibile quale a me, che ho seguito
riverente la sua ombra per la plaga del mistero. E ineffabile gioia
è per me aver trovata questa orma della bontà di Dante; di Dante
cui il vulgo, letterato e senza lettere, la nega o non l'asserisce,
contento ch'egli sia grande, e magari incestuoso e barattiere, ma
grande. Ed ecco l'orma che dico. Il dolce padre, egli non vuole
che resti eternamente a desiare senza frutto. Egli afferma che gli
spiriti magni e i parvoli innocenti saranno liberi nel gran dì. Egli
che si è configurato al Cristo, e che è morto com'esso, e com'esso
ha patito, e che è entrato con un tremuoto negli abissi, e dopo
trentasei ore ne è risorto, egli, come il Possente, ha tratto dalle te-
nebre quelli del cerchio superno senza lasciarvene alcuno. In veri-
tà egli non afferma ciò esplicitamente, perchè la pena dei sospesi
è il desio senza speranza; e se questa pena ha da essere, nè Virgi-
lio con sè nè altri con lui può mostrare d'accorgersi che la sospen-
sione avrà fine. Ma Virgilio porta seco la certezza di ciò di cui
1030 Purg. XXX 49, XXXI 1.
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