Page 365 - Sotto il velame
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suggerita dal sogno biblico dell'impero pagano da Ninive a Roma.
           Tutti i mostri dell'inferno sono pagani: Caron, Minos, Cerbero,
           Pluto, Flegias, le Furie e il Gorgon, il Minotauro, i Centauri, le
           Arpie, le cagne furiali, Caco, i Giganti, Gerione, Dite. Ammirabi-
           le è il fatto di questi due ultimi che avrebbero un nome, dirò così,
           cristiano, il loro proprio nome biblico, e no, si presentano col
           nome pagano. Cristo non vi è mai nominato col proprio suo
           nome; anche Dio vi ha alcuna volta il nome di Giove; e nessuno
           dei dannati, salvo la bestia di Pistoia e Capaneo che per altro se la
           prende con Giove, e sono tutti e due, o veramente o no, folli, pro-
           nunzia il nome di Dio, come nè Virgilio quello di Gesù. Due soli
           pronunziano bestemmiando il nome di Dio, due folli, uno pagano,
           uno cristiano: di Giove e di Dio. Avanti la città che ha nome Dite
           come il suo imperatore, e negli spaldi di essa, si parla di Proserpi-
           na, regina del pianto e donna che là regge; moglie di Dite, la qua-
           le forse è la superbia stessa di lui, quella superbia che è lo inizio
           d'ogni peccato e specialmente dei tre di malizia, e si trova perciò
           nominata a proposito di peccatori e peccati d'ognun dei tre cer-
           chietti. Il peccato generale è quel dell'angelo perverso: la super-
           bia. Questa ha tre forme: ossia di superbia (peccato speciale),
           d'invidia e di ira. La superbia e l'invidia e l'ira accecano e indura-
           no. Ciò è detto miticamente così: Dite ha una moglie, Proserpina,
           che ha tre meschine, ciò sono le tre Furie, le quali mostrano il
           Gorgon che impietra chi lo guarda. Chi conduce Dante per questo
           mondo è un pagano: Virgilio. Il quale parla d'una distribuzione af-
           fatto pagana, d'Aristotele e di Cicerone, delle colpe. Il vangelo
           pagano, ossia l'Eneide, fornisce ispirazione a ogni tratto. Si direb-
           be che Dante si studiasse di far combaciare con l'inferno di Virgi-
           lio pagano, il suo cristiano, che pur deve avere aspetto e nome pa-
           gano. E come pagano interamente l'inferno, così mezzo pagano è
           il purgatorio. Mezzo cristiano e mezzo pagano, perchè cominciò a
           popolarsi sol dopo la venuta di Gesù, ed è come l'ombra dell'in-
           ferno che è pagano; e l'ombra somiglia alla cosa come la cicatrice



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