Page 359 - Sotto il velame
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cordano mai che il Poema sacro è un Poema mistico. Dico dun-
           que che Beatrice chiamò Virgilio. Virgilio si trovò, a quella chia-
           mata, senza cambiar di luogo, al margine del limbo. Il qual margi-
           ne è quel muro di fuoco, oltre il quale Virgilio stesso dice a Dante
           che è Beatrice 1028 . Una voce li guidava, quella volta, l'uno e l'al-
           tro, «una voce che cantava di là», ed era dentro da un lume che
           Dante non potè guardare. E dentro le fiamme il dolce padre di lui
           lo confortava, ragionando sol di Beatrice e dicendo: «gli occhi
           suoi già veder parmi». Non erano gli occhi, non era la voce di
           Beatrice? Ella dopo, bensì, gli apparve solennemente, ma sotto un
           velo 1029 , senza il quale e' non avrebbe sofferto quelli occhi. A
           quelli occhi è menato dalle quattro ninfe, dopo il lavacro in Letè.
           Oh! gli occhi di Beatrice erano di là, e a Virgilio pareva giusta-
           mente di vederli; e la voce di lei sonava, e diceva: Venite benedic-
           ti patris mei. Ora, quella prima volta, in quel medesimo luogo
           Virgilio parlò a Beatrice, e Beatrice parlava di quell'incendio. Chè
           Virgilio era nel limbo. E il limbo, ossia il peccato originale, con-
           tiene tutto l'inferno e tutto il peccato; e con tutto l'inferno, tutto il
           purgatorio; con tutto il reato, tutta la macchia. E come Virgilio
           può essere presso la selva ed essere nel tempo stesso nel suo lim-
           bo, al suo luogo; così, essendo nel limbo, è in tutto l'abisso e per
           tutto il monte; tra le disperate strida e i canti di contentezza, che
           egli annunziò a Dante così brevemente e così giustamente. Egli
           ha da una parte il passo di quella fiumana e dall'altra quel muro di
           fuoco. Quella fiumana? Quale? Quella che ha nome Acheronte,
           quando scende dal sogno, e si chiama Letè, quando diroccia dalla
           realtà: dal sogno, cioè da Creta; dalla realtà, cioè dall'Eden: ma
           qua e là, dalla medesima ferita che il peccato aprì nella natura
           umana e perciò in Dio che quella natura umana in sè assunse e
           punì. E Virgilio, chiamato da Beatrice, non si trova egli avanti




           1028   Purg. XXVII 36, 54 segg.
           1029   Purg. XXX 31, XXXI 82.


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