Page 345 - Sotto il velame
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to di superbia punita, somiglia a pietra di sepolcro, che infonde
salutare timore.
Ma il paternoster qui recitato, nella prima delle sette cornici,
attesta più generalmente il possesso dei sette doni. Invero il misti-
co Ugo dice che quella orazione contiene sette petizioni contro i
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sette vizi, alle quali petizioni rispondono i sette spiriti .
XI.
Ora è ben giusto che nel paradiso siano dati i premi che sono
annunziati nel purgatorio. E così le sette beatitudini si trovano
lassù. E ragionevole pare che siano lassù anche i doni, perocchè
«perfettissimamente saranno in patria», come afferma S. Tomma-
so seguendo S. Ambrogio. In Gerusalemme, città di Dio, lo Spiri-
to Santo scorrerà «fervido per lo sbocco delle sette spirituali vir-
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tù» . Il dono della sapienza che corrisponde alla beatitudine del
cuore purificato dal fuoco, è quello che dà la visione e il paradiso.
Dante ascende con gli occhi fissi in quelli occhi che erano di là da
quel fuoco. Nel salire, già Dante vuol sapere come salga; e da
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Beatrice lo sa. E si congiungono «con la prima stella» . Essa è
lucida, ma è una nube. E Dante vuol sapere il perchè delle mac-
chie lunari; e da Beatrice lo sa. Egli apprende verità speculative
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sin qui. Lo dice :
Quel sol che pria d'amor mi scaldò il petto,
di bella verità m'avea scoperto,
provando e riprovando, il dolce aspetto.
E dopo aver veduto Piccarda, due dubbi lo affamano. Vuol sape-
965 Hugo de S. V. De quingue sept. III e IV.
966 Summa 1a 2ae 68, 6.
967 Par. II 30 segg.
968 Par. III 1 segg.
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