Page 344 - Sotto il velame
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Chi vorrà dubitare, dopo questo raffronto, della presenza qui degli
           spiriti? Ma sopratutto è da notare che qui le anime orano col Pa-
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           dre Nostro . Ora questa preghiera vale per un fine generale e per
           un fine particolare. Per quest'ultimo, fa vedere che quei pentiti
           hanno il dono del timore: chè si conclude con le parole: libera
           nos a malo. Or Dio è temuto non come male, ma perchè infligge
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           il male della pena. E si noti che le ultime parole :
                              quest'ultima preghiera, signor caro,
                              già non si fa per noi, chè non bisogna,
                              ma per color che retro a noi restaro;


           rispondono a questo pensiero: «Il timore induce l'amore, a volte;
           in quanto l'uomo che teme di essere punito da Dio, osserva i co-
           mandamenti di lui; e così comincia a sperare; e la speranza induce
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           l'amore» . Non bisogna quella preghiera per loro, perchè essi,
           sotto il greve carico, hanno la certa speranza del perdono e del
           premio, non temono più di essere puniti da Dio, e perchè l'amore
           (che essi significano con quel «signor caro») già ha altre cause
           che il timor di quella pena, la quale, invece, lodano e amano. Ma
           il timor della pena domina in tutta la cornice sì che resta a Dante
           anche dopo che n'è uscito; come abbiamo veduto, che l'incarco di
           laggiù gli pesava anche nella cornice superiore. E Virgilio, mentre
           tutti e due andavano leggieri, dice al suo discepolo :
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                                      Volgi gli occhi in giue:
                              buon ti sarà, per tranquillar la via,
                              veder lo letto delle piante tue.


           E il duro pavimento, nel quale Dante deve fissarsi, e che è storia-

           961   Purg. XI 1 segg.
           962   ib. 22 segg.
           963   Summa 1a 2ae 42, 1.
           964   Purg. XII 13 segg.


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