Page 334 - Sotto il velame
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nell'inferno; e si dice nel purgatorio il medesimo con l'esempio
           della femmina balba: e poi qui si proclamerebbe:  Beati qui lu-
           gent? Non si intende. S'intende invece perfettamente, quando nei
           fatti di Maria si vedano adombrati i sette doni dello Spirito: di
           Maria, la quale dal suo fedel Bernardo è detta aver penetrato «il
           più profondo abisso della sapienza divina» e aver conculcato
                                                               920
           «l'insipienza», «lo stolto, il principe d'ogni stoltizia» . Or la sa-
           pienza è il supremo degli spiriti; e gli spiriti sono figurati dal Poe-
           ta in candelabri raggianti.
              Ma in qual rapporto sono essi con le beatitudini? S. Agostino
           dice che c'è congruenza tra la settiforme operazione dello Spirito
           Santo con le beatitudini; ma c'è ordine inverso: Isaia comincia dai
                                                                 922
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           più alti, Matteo dai più bassi . In Isaia tali sono i doni : "E po-
           serà su lui lo spirito del Signore: spirito di sapienza e d'intelletto,
           spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà. E lo
           riempirà di spirito di timor del Signore». San Bernardo accoglie
                                            923
           la rispondenza Agostiniana e dice  che lo Spirito Santo fa, me-
           diante il timore, beati i poveri in ispirito, con la pietà i miti, con la
           scienza i piangenti, con la fortezza i famelici e assetati di giusti-
           zia, col consiglio i misericordi, con l'intelletto i mondi di cuore,
           con la sapienza i pacifici. Ora Dante ha delle beatitudini altro or-
           dine, come s'è detto. Secondo questo, il timore farebbe beati i po-
           veri in ispirito, la pietà i misericordi, la scienza i pacifici, la for-
           tezza i piangenti, il consiglio i sitibondi di giustizia, l'intelletto i
           famelici di quanto è giusto, la sapienza i mondi di cuore. Raccol-
           go in vero che questi doni perfezionano le potenze dell'anima ra-
           zionali e appetitive: le une ad apprendere la verità, e a giudicar la
           verità, le altre ad ubbidire alla ragione. E così il timore dirige l'af-
           fetto dal male a Dio; e la pietà lo dirige in ciò che riguarda il

           920   D. Bern. De Maria V. Sermo.
           921   In Summa 1a 2ae 68, 7.
           922   Is. XI.
           923   D. Bern. De pugna spir. I in fine. Vedi anche Hugo de S. V. I de quinque
              sept. V.


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