Page 327 - Sotto il velame
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mi comandamenti che riguardano la soggezione nostra a lui, prin-
cipio generale dell'essere, e contro il quarto, che riflette il princi-
pio particolare e che comprende il legame a tutti i consangui-
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nei . La violazione del primo, che afferma l'esistenza di Dio e
della sua primazia, è simboleggiata in Lucifero e in quelli che
maciulla; la violazione del secondo, che proibisce lo spergiuro, è
figurata nel tradimento di Giuda in quanto a mensa prese il sacra-
mento in peccato, fu sacrilego, ricoverò in sè Satana invece del
Cristo; la violazione del terzo, che comanda la santificazione del
Sabato, è pur sempre rappresentata da questo supremo e com-
prensivo tradimento dell'apostata, il quale tradì nella cena pasqua-
le, e mangiò, in disgrazia di Dio, quell'agnello che era il simbolo
di colui che fu crocifisso. Oh! se par ostico al mio lettore credere
che il peccato di Bocca sia, misticamente, un violare il Sabato di
Dio, anzi il più santo (erat enim magnus dies ille Sabbathi) dei
Sabati, cioè la Pasqua, una festa, anzi la più sublime delle feste,
quella della passione e risurrezione di Gesù; pensi ancora che a
Dante poteva essere presente il significato mistico della celebra-
zione del Sabato; ossia la creazione del cielo e della terra, cioè
della nostra patria futura e presente e la fruizione di Dio, che sarà
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in patria . O pensi ancora che un'operazione era lecita nel Saba-
to: combattere per la patria . Chè i nemici vennero contro i figli
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d'Israele nei giorni di Sabato. E fecero strage di loro che diceva-
no: Moriamo tutti nella semplicità nostra! e saranno testimoni so-
pra noi il cielo e la terra, che voi a torto ci distruggete. Ma in fine
Mathatias e gli amici di lui pensarono: «Ogni uomo, qualunque
verrà a noi in guerra nel dì dei Sabati, combattiamo contro lui; e
non morremo tutti, come son morti i fratelli nostri a tradimento
(in occultis)». E il lettore può pensare ancora a quest'altro pas-
898 Vedi «Minerva Oscura», pag. 32 segg.
899 Summa 2a 2ae 122, 3.
900 Mach. I 2, cfr. Summa 2a 2ae 40, 4. Pro tuitione reipublicae fidelium... iu-
sta bella exercere in diebus festis.
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