Page 318 - Sotto il velame
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Dante, dicendo, che il superbo spera eccellenza e l'invido teme
che altri sormonti; l'uno vuol primeggiare, l'altro non vuole che
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altri primeggi : l'uno vuol salire sugli altri, l'altro vuole agli altri
detrarre. Ora Caifas sarebbe reo come Giuda se non fosse che per
Giuda l'uomo era Dio, e per Caifas il Dio era uomo. Solo per que-
sto egli fu invido; come l'altro fu superbo.
VIII.
Ma insomma, sono superbi i peccatori della gelata e invidi
quelli delle bolgie?
Il concetto Dantesco dobbiamo ricavarlo dai due terzetti del
Purgatorio :
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È chi per esser suo vicin soppresso,
spera eccellenza, e sol per questo brama
ch'ei sia di sua grandezza in basso messo.
È chi podere, grazia, onore e fama
teme di perder perch'altri sormonti,
onde s'attrista sì che il contrario ama.
Sono rei di quella prima speranza e di quella prima brama i tradi-
tori? Sono rei di quell'altra tema e tristezza e amore i fraudolenti?
Sì. Cioè; se i traditori e i fraudolenti si fossero convertiti, avreb-
bero quella macchia dello appetito da mondare: quella speranza e
quel timore, con quel desiderio. Ma conversi non sono: sono
aversi. Con la volontà sono aversi perchè ciò per cui l'uomo si
torce da Dio, è la volontà . Nei conversi del purgatorio la volon-
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tà è volta a Dio; dunque non hanno a mondare che appetito, il
877 Purg. XVII 115 segg.
878 Purg. XVII 115 segg.
879 Summa 1a 2ae 77, 6 e altrove.
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