Page 304 - Sotto il velame
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i cerchietti e non è nei cerchi dell'incontinenza, che men Dio of-
           fende; salvo che già un poco si mostra nello Stige, dove è la pre-
           parazione alla malizia o ingiustizia; l'aversio da Dio o il peccato
           generale che si scinde in tre e poi si spicciola in molti.
              S'intende, dunque, meglio che quella di Capaneo sia ira (ira
           superba se si vuole) di quello che sia violenza, se il suo peccato
           ha da assomigliare a quelli degli altri due gironi. La cosa è più
           chiara se ragioniamo anche degli altri peccatori contro le cose di
           Dio, natura ed arte. Come violenti, al mo' di Capaneo, oltre i so-
           domiti, gli usurieri? Bestiali sono i sodomiti (Dante lo imparava
           dal filosofo), come i sanguinari: ma perchè bestiali anche gli usu-
           rieri? Violenti siano questi ultimi perchè forzarono il danaro a
           fruttare senza lavoro: violenti forse anche gli altri, perchè forzaro-
           no la natura a dare quel che non può e non deve? No: la malizia
           del loro abito o atto è nel proposito d'impedire la generazione; e
           non di averla, stolidamente, per altre vie; ma sia. E allora di co-
           storo, usurieri e sodomiti, la forza in che assomiglia a quella dei
           predoni e dei tiranni? Non si trova, mi pare, un sostrato uguale a
           tutte queste diverse reità; se non si dice che ira è il peccato di tut-
           ti, tiranni, suicidi, sodomiti, usurieri.
              Dante dichiara la propria ragione di Caorsa, facendo dire a Vir-
           gilio :
                831
                              Da queste due,

           cioè dalla natura accomodata da Dio alle necessità umane, e dal-
           l'arte degli uomini stessi,

                              Da queste due, se tu ti rechi a mente
                              lo Genesi dal principio, conviene
                              prender sua vita ed avanzar la gente.

                              E perchè l'usuriere altra via tiene,
           831   Inf. XI 106 seg.


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