Page 308 - Sotto il velame
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lente, con più ingiustizia si dispregia (parvipenditur) in ciò in cui
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egli eccelle» . Or bene Capaneo è detto «grande», ed è dei «regi
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che assiser Tebe» ; i sodomiti sono «cherci e letterati grandi e di
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gran fama» , e altri, d'altra masnada che Brunetto, sono pur tali
che hanno «fama» tennero grado alto e fecero «col senno assai e
con la spada», e la lor voce «nel mondo su dovria esser gradita» e
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i lor nomi sono «onorati» ; gli usurieri hanno una tasca stemma-
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ta , e tra loro ha da venire un «cavalier sovrano». Tutti nobili,
cotesti usurieri. Sono dunque tutti quanti, quelli del terzo girone,
mostrati eccellenti in alcunchè; e non è caso o preferenza solo di
poeta o di giustiziere, che dei bestemmiatori ci sia mostrato sol un
eroe e re, e degli usurieri nessuno che non sia nobile. Dante vuol
dire che la parvipensio poteva in loro.
E se il motivo all'ira c'è, c'è l'ira a chiare note. Capaneo giace
dispettoso e torto, e parla del cruccio di Giove e della vendetta di
lui; ha la rabbia per maggior martirio ed è compreso di furore; di-
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sdegna e dispregia e dispetta . Pecca col cuore, e al suo petto
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sono fregio i suoi dispetti . Brunetto parla con indignazione di
Fiorenza, chiamando ingrato il suo popolo e duro come macigno,
dicendo quei cittadini lazzi sorbi e orbi e gente avara, invidiosa e
superba, di laidi costumi, bestie fiesolane giacenti in lor letame; e
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la città proclamando nido di malizia . Le tre ombre già da lungi
gridano alcunchè della lor terra prava, e poi si dichiarano cruccia-
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ti . L'usuriere dalla scrofa azzurra e grossa mostra ira dicendo
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subito :
838 Summa 1a 2ae 47, 3.
839 Inf. XIV 46, 68 seg.
840 Inf. XV 106 seg.
841 Inf. XVI 31, 36, 39, 41 seg. 59.
842 Inf. XVII 55 segg.
843 Inf. XIV 47, 53, 60, 65, 66, 70, 71.
844 Inf. XI, 47, 51; XIV 72. Il petto è la sede dell'ira.
845 Inf. XV 61 segg.
846 Inf. XVI 9, 72.
847 Inf. XVII 66 segg.
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