Page 312 - Sotto il velame
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di che l'animo vostro in alto galla?
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E quest'altra :
O sopra tutte mal creata plebe,
che stai nel loco, onde parlare è duro,
me' foste state qui pecore e zebe!
Noi siamo vermi, dice il Poeta a proposito della superbia, nel pur-
gatorio; spregevoli, bassi, nulli nella vita presente. Non c'è da in-
superbire di tal condizione. Ma questi vermi si mutano in farfalle
che volano a Dio, dopo la morte. Vogliam restare vermi in eterno?
E, a proposito del tradimento, se avesse adoperata la stessa com-
parazion del verme, avrebbe detto: O vermi (invero Lucifero è il
vermo reo), che voleste rimaner vermi! Meglio davvero che foste
stati vermi e non uomini! E i superbi cristiani e la plebe sopra tut-
te mal creata sono puniti in modo analogo. Quelli 860
la grave condizione
di lor tormento a terra li rannicchia,
sì che non paion persone; sono sotto il peso di sassi, e piangono e
sembrano dire: Più non posso. E gli altri? Con due parole Dante
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interpreta la pena degli altri, quando fa dir di Lucifero :
Principio del cader fu il maledetto
superbir di colui che tu vedesti
da tutti i pesi del mondo costretto.
Basta questo, senza ricordare come i traditori siano rannicchiati
tra il gelo, quali i superbi al marmo candido; come quelli e questi
859 Inf. XXXII 13 segg.
860 Purg. X 115 seg. 143, 119, 136 segg.
861 Par. XIX 55 segg,
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