Page 299 - Sotto il velame
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neca contradice; e di credere che ci sia un'ira passione, sprone
della virtù, e un'ira pur passione che conduce al male, senza esse-
re per altro una ferità o bestialità. Si può essere certi che leggendo
egli: «Combatti contro te stesso: se non puoi vincere l'ira, ella co-
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mincia a vincer te» intendeva della passione e non del peccato.
Ma sopra tutto questa asserzione di Seneca: l'ira è «quella conci-
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tazione che va alla vendetta con la volontà e il giudicio» ; dove-
va muovere Dante che pensava: Quella di Filippo Argenti, quella
di color cui vinse l'ira, non è ira, non è l'ira proprio peccato; poi-
chè coloro cui vinse l'ira, sono incontinenti; e gl'incontinenti non
peccano con la volontà, bensì con l'appetito. Questa considerazio-
ne dovrebbe bastare a solvere il nodo. Per quanto il peccato di
violenza sia detto «bestialità», pur non è così bestiale, come quel-
lo dei cani e dei porci dello Stige. La violenza è minotauro, cen-
tauro, arpia, semifero e semiuomo. L'ira, per il Dottore, anche se
è incontinenza, partecipa in qualche modo della ragione, «in
quanto l'irato tende a vendicare un'ingiuria a lui fatta, il che in
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qualche modo è la ragione che detta...» Ora, secondo il medesi-
mo, l'incontinenza d'ira, che per certi rispetti è meno turpe che
quella di concupiscenza, è però più grave «perchè conduce a cose
che pertengono a nuocere al prossimo». E come dunque il peccato
col quale alcuno «per violenza in altrui noccia», e che non è in-
continenza soltanto, perchè è con volontà; non si deve pensare es-
sere questa incontinenza medesima che abbia seguitato il suo an-
dare? Ma sia ira anche questa: sarà ira d'incontinenza o inconti-
nenza d'ira; l'altra, ira di volontà o volontà d'ira. Si dice ira anche
di Dio o di uomo il quale «non per passione, ma per giudizio di
ragione, infligge la pena» ; e allora è un'ira appartenente all'ap-
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petito intellettivo, alla volontà . Dante afferma manifestamente
810 III 13, 1. Ricordiamo «color cui vinse l'ira».
811 Vedi più sopra a pag. 340.
812 Summa 2a 2ae 156, 4. Eth. VII 6.
813 Summa 2a 2ae 158. 8.
814 ib. 162, 3 e passim.
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