Page 263 - Sotto il velame
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virtù divina a espellere il peccato» . L'actio di Dante è il cammi-
no per le rovine, attraverso i fiumi, sulla barca di Flegias, sulla
groppa de' centauri, sulle spallacce del serpente, per i peli di Lu-
cifero. La passio è quella pietà, che è gran duolo nel limbo, e
deve essere morta già nel secondo dei tre cerchietti. Alla pietà
deve sottentrare l'ira: passione a passione. L'avvicendarsi di que-
ste due è ciò che Dante patì. Muor di pietà nel secondo cerchio;
poi la pietà diminuisce, finchè è sostituita dall'ira, animatrice del-
la fortezza, nel passo dello Stige; e poi ritorna nel secondo limbo,
cioè nel cimitero; e poi s'alterna con l'ira nel settimo cerchio; e
nell'ottavo dovrebbe esser morta e non è del tutto morta; morta è
nel nono; e avanti Lucifero Virgilio ammonisce Dante ch'esso è
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all'ultimo della sua passione :
Ecco Dite... ed ecco il loco
ove convien che di fortezza t'armi:
di fortezza o d'ira, che torna lo stesso. E così qui muore la terza
volta, e se l'azione continua, la passione è finita. E Dante per ri-
sorgere non ha, se non cammino da fare. Per un cammino malva-
gio, entra in un cammino ascoso, si trova a piè d'un monte. Deve
arrampicarsi per quello; e agire ancora e patire; ma soave è qui la
pietà, e la fatica a mano a mano più lieve, finchè cessa. Non resta
che attraversare un fuoco purificatore; poi rivedrà Beatrice e
giungerà a Dio.
Così Gesù Cristo fu «viatore». Il «viatore» è chi muove al fine
della beatudine. Ma Gesù era anche «comprenditore», chè aveva
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la beatitudine propria dell'anima . Dante comprenderà anch'esso,
quando vedrà Beatrice; e d'allora in poi avrà finito il suo cammi-
no e quieterà nel suo fine. Non sarà più viatore chi sale di spera in
spera contemplando.
703 Summa 3a 49, 1.
704 Inf. XXXIV 20 seg.
705 Summa 3a 15, 10.
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