Page 259 - Sotto il velame
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gomenti astuti, mentre cerca con sommo studio e sollecitudine, in
che modo possa o allargare la sua gloria od offuscare l'altrui. Co-
mincia pertanto d'allora a fingere santità e mediante l'ipocrisia
darsi a ogni fraudolenza». C'è bisogno d'altro? L'ipocrisia è il pri-
mo peccato tra i dieci di Malebolge; e la faccia d'uom giusto è
proprio quest'ipocrisia, questa maschera di bontà. Ma ci sono al-
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tre ragioni. Il serpente si rivolse prima alla donna ; e la sedusse.
La sedusse con parole di persuasione e con promesse. Ebbene, il
primo peccato, per ordine di luogo, che sia sotto la dizione, per
così dire, di questa bestia malvagia, è quello di Venedico e di Gia-
sone: di Giasone che ingannò «con segni e con parole ornate»; di
Venedico, che ingannò per avarizia. E il mistico nel peccato d'Eva
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trova l'avarizia . E suggelliamo il tutto con queste parole d'un
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contemplante : «Il serpente, che non si fidò della violenza (vio-
lentia), assalì l'uomo piuttosto con la frode (fraude)». Come non è
il serpente tentator d'Eva questa serpentina imagine di froda, che
s'affaccia dall'orlo del cerchietto dove è la violenza?
Ma perchè, se è il serpente tentatore, ha questo nome di Gerio-
ne? Il fatto è che non escluso Lucifero, che si chiama Dite, tutti
gli altri fantasmi hanno un nome pagano. Ci dovremmo meravi-
gliare che Lucifero sia Dite, più di ciò che il serpe infernale sia
Gerione. Ma perchè Gerione? Perchè nel suo Vangelo pagano
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Dante leggeva scritto :
Centauri in foribus stabulant Scyllaeque biformes
Gorgones Harpyiaeque et forma tricorporis um-
brae.
686 Aur. Aug. De civ. D. XIV 11, 2. Hugo de S. Victore, l. c.
687 Hugo de S. Victore, l. c. 6: nimius vero appetitus habendi vel possidendi
avaritia. L'avarizia nel peccato di Venedico è accennata nel verso Inf.
XVIII 63: «avaro seno».
688 D. Bern. In ann. B. Virg. Sermo I.
689 Aen. VI 286, 289.
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