Page 254 - Sotto il velame
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giamo in vero :
l'argomento della mente
s'aggiunge al mal volere ed alla possa.
La possa è del corpo gigantesco; e l'appetito è il più vicino al
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moto dal nostro corpo. Anche :
giunse quel mal voler, che pur mal chiede,
con l'intelletto, e mosse il fumo e il vento
per la virtù che sua natura diede.
Questa virtù della sua natura (si parla del diavolo) è sempre quel-
la, per cui, ad esempio, un uomo può eseguire il male voluto dalla
volontà e aiutato dall'intelletto: la possa: ciò che nella Trinità è
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detto sì potestà, sì virtù . Dai due luoghi apprendiamo se ce n'è
bisogno, che il mal volere è, per così dire, il fondo della malizia.
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E così comprendiamo quest'altro luogo :
Se l'ira sovra'l mal voler s'aggueffa;
il che vuol dire: se ciò che nell'uomo è l'appetito irascibile s'aggo-
mitola a quel fondo di malizia. Sempre quella possa o virtù.
Ora i fantasmi che sono nei cerchi dove si puniscono gl'incon-
tinenti, sono unicorpori: Caron, Minos, Cerbero... Ma Minos ha la
coda! Ma Cerbero ha tre teste! Checchè si dica, Dante ha conce-
pite queste figure come une e semplici. Altro fatto è delle tre teste
mitiche di Cerbero, altro delle tre mistiche di Lucifero. Il Poeta
ha interpretato l'essere trifauce di Cerbero, come di chi abbia
molta «gola». E la coda non fa se non determinare l'essere di «de-
661 Inf. XXXI 56 seg.
662 Purg. V 112 segg.
663 Inf. III 5. E vedi a pag. 177, nota 2.
664 Inf. XXIII 16.
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