Page 258 - Sotto il velame
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ecco la fiera con la coda aguzza!

           Quell'uom giusto, che ha quelle branche pilose, ha inoltre la coda,
           e questa coda ha una punta velenosa: l'intelletto. Invero è la froda,
           raffigurata come un serpente con la testa umana e con le branche
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           bestiali. Come il serpente tentatore . In vero, per limitarmi, rife-
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           risco questo luogo di Ugo di S. Vittore : «Perchè con la violenza
           non potè nuocere, si volse (il diavolo) alla frode... Perchè la sua
           frode non fosse a dirittura nulla, se troppo fosse palese, non dovè
           venire nella sua propria forma, per non essere riconosciuto chia-
           ramente... E nel tempo stesso, perchè non fosse troppo violenta la
           sua frode, se al tutto s'occultasse... gli fu permesso di venire in
           forma non sua e pur tale che la sua malizia non ascondesse del
           tutto... Venne dunque all'uomo l'astuto nemico in forma di serpen-
           te». Non c'è qui oltre il ravvicinamento di frode a serpe, anche la
           ragione propria dell'essere il Gerione Dantesco con la faccia di
           uomo giusto, eppure d'essere subito riconosciuto per frode che ha
           la coda aguzza, sebbene la coda non mostri? Dante vuol insegna-
           re, che la prima frode fu bensì frode; ma non tale da non essere ri-
           conosciuta; sì che rei furono, a ogni modo, i pur sedotti primi no-
           stri parenti. Posso anche aggiungere da un altro mistico, molto
           noto al Poeta, che così dal vizio dell'invidia la mente cade nel vi-
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           zio di fraudolenza : «La mente invida e superba... si volge ad ar-
           683   Domenico Tumiati, gentile poeta e genialissimo critico d'arte, mi assicura
              che in miniature antiche il serpente che tentò Eva, è figurato con testa gio-
              vanile. E così ho veduto anch'io, sebbene in «legni» non così antichi.
           684   Vol. II De Sacr. Libri I pars septima, 2.
           685   Rich. de S. Victore de erud. hominis interioris, 10. Mentre il lettore può
              già vedere da questo luogo che invidia è frode, pur deve sapere cosa che
              sembra far contro a ciò che io affermo, che la frode è pur figurata nella
              lupa. Chè il mistico dice che il pardo (lonza? leopardo? pantera?) raffigura
              la frode degli ipocriti per quel suo essere «in tutto il corpo spruzzato di cer-
              te macchie». Certo, coi bestiarii si può provare quello che si vuole; ma non
              bisogna fissarsi su una sola notizia.


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