Page 255 - Sotto il velame
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monio» di codeste figure; non di mezz'uomo e mezza bestia. Anzi
           di demoni «bestie». Tuttavia è un ricordo che la gola fu il primo
           peccato degli uomini, e in ciò Cerbero assomiglia a Lucifero che
           quel   peccato   suggerì.   Minos,   per   quanto   giudice   (giudice
           caudato), «ringhia», Cerbero è quale un cane e una fiera canina e
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           un «gran vermo», Pluto è un «lupo» . Sono in ciò simili ai pec-
           catori cui vedon da presso, scuoiano, presiedono; i quali sono
           come stornelli, come gru, come colombe; come cani; tali che ab-
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           baiano; ancora cani, e come porci . Sono, in due parole, pecca-
           tori che seguirono «come bestie, l'appetito» . Le bestie non han-
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           no volontà nè intelletto. Nel peccato di costoro non è intelletto nè
           volontà: queste potenze erano sommesse al talento. Perciò fanta-
           smi, con l'unica natura di demoni bestie, raffigurano il loro pecca-
           to.
              Flegias è come il Caron di Dite; e rappresenta l'incontinenza
           d'ira che conduce all'ingiustizia. La ragione principale del suo uf-
           fizio è in quelle parole ch'egli pronunzia vagolando nell'inferno
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           Virgiliano :
                              Discite iustitiam moniti et non temnere divos.

           E anche il suo vagolare Dante interpretava facilmente per rimor-
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           so ; e quel gridare alle ombre, quell'ammonire di cosa che impa-
           rare era omai vano, lo faceva acconcio barcaiuolo dell'eternità.
           Ma, insomma, egli esce, per questo suo uffizio, dalla norma co-
           mune; al modo di Caronte.
              Nel primo cerchietto della malizia sono fantasmi di due nature:
           Minotauro, Centauri, Arpie, cagne... Anche le cagne? Ecco: le ca-

           665   Inf. V 4, VI 28, 14, 13, 22, VII 8.
           666   Inf. V 40, 46, 82, VI 19, VII 43, VIII 42.
           667   Purg. XXVI 84. Pasife che si imbestiò, è come il segnacolo, come di que-
              sti, così di tutti.
           668   Aen. VI 620.
           669   Vedi più su a pag. 268, nota 2.


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