Page 242 - Sotto il velame
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predomina la incontinenza o la malizia. Qui abbiamo la conferma
           del pensiero di Dante. La pietà deve essere morta avanti quelli la
           cui malizia fu aiutata anche dall'intelletto, e fu proprio mal del-
           l'uomo. Deve essere morta; eppur non sempre è morta; e anche
           qui è più o men viva: viva, per esempio avanti gl'indovini, morta
           e ben morta avanti, per esempio, i simoniaci. Così la vergogna in
           quali è grande, in quali è minore, in quali, poniamo, nulla. C'è un
           filo che ci conduca?
              Il fatto è che nell'altro cerchietto della frode la pietà scema an-
                                                                    610
           cora e la vergogna cresce. I traditori tengono il viso basso . Su-
                            611
           bito uno di Caina ,
                                             pur col viso in giue
                              disse: Perchè cotanto in noi ti specchi?

           Non vorrebbe esser veduto; ma pur conta degli altri, e finisce col
           dir di sè:

                              sappi ch'io fui il Camicion de' Pazzi
                              ed aspetto Carlin che mi scagioni.

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           Dante s'avanza nella seconda circuizione e qui narra :

                              Se voler fu o destino o fortuna
                              non so; ma passeggiando tra le teste
                              forte percossi il pie' nel viso ad una.

           Fu volere forse: a ogni modo, fosse pure stato destino o fortuna, a
           Dante non increbbe. E vuol sapere il nome del traditore e lo pren-
           de per la cuticagna; fin che un altro dice quel nome; e il Poeta al-
           lora esclama, che «alla sua onta» porterà nel mondo notizie di lui.

           610   Inf. XXXII 37.
           611   ib. 53 seg.
           612   ib. 74 segg.


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