Page 24 - Sotto il velame
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ad aspettar più colpi, o pargoletta
                              o altra vanità con sì breve uso.

           Beatrice non era più cosa fallace; dunque era stata. Di lei era stato
           breve uso; dunque anche ella era stata una vanità. Dunque tra le
           cose fallaci, tra le vanità, tra le false imagini di bene, tra le pre-
           senti cose piene di falso piacere, ella poneva pur sè; sè viva; e
           pargoletta è da lei detto in memoria forse di quando ella apparve
           a Dante nella sua giovanissima età. Ella dice: una pargoletta come
           me, una vanità qual era io. Pure quella pargoletta conduceva Dan-
           te in dritta parte volto; e le altre no, non lo condussero; come si
           vide. Bene: ma qual grande peccato era di Dante, se nelle altre
           egli credeva vedere il bene che in quella pargoletta bella e nuova,
           il cui viso si era nascosto e i cui occhi giovinetti non lucevano
           più? Non dice egli che per dieci anni fu assetato di lei? Ferito dal-
           lo strale delle cose fallaci, correva qua e là, dove vedeva balenare
           uno specchio d'acqua, senza trovarlo mai, sì che la sete e' non la
           potè disbramare che quando di nuovo ella gli apparve sul santo
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           monte .


                                         III.


              Ma se l'errar nella selva significa gl'inganni cui l'anima è sog-
           getta «nel nuovo e mai non fatto cammino di questa vita», ingan-
           ni e niente altro che inganni di imagini di bene, sian pur false, e
           questi inganni sono causati dall'imperfezione naturale della cono-
           scenza umana, che non è ancora sperta e dottrinata, e sia pur che
           sperta e dottrinata avrebbe dovuto già essere; come mai Dante di-
           pinge questa selva così oscura e selvaggia e aspra e forte? Per sì
           leggiera e natural cosa, come mai sì gravi parole? In vero, per li-
           mitarmi agli effetti della selva sull'anima di chi vi erra dentro, ella

           29   Purg. XXXII 2.


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