Page 21 - Sotto il velame
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ciascun confusamente un bene apprende,
                            nel qual si queti l'animo, e disira:
                            perchè di giugner lui ciascun contende.


           L'animo dunque di Dante s'ingannava. Vediamo, come.

              Era passato più d'un anno da che Beatrice era fatta dei cittadini
           di vita eterna. Egli molto stava pensoso, e i suoi pensamenti erano
           di dolore. E levò gli occhi per vedere se altri lo vedesse: allora
           vide una gentile donna giovane e bella molto, la quale da una fi-
           nestra lo riguardava pietosamente. Ed egli disse tra sè medesimo:
           «E' non puote essere, che con quella pietosa donna non sia nobi-
           lissimo amore». Poi, rivedendola ancora e sempre pietosa in vista,
           e d'un colore pallido, quasi come d'amore, egli si ricordava della
           sua nobilissima donna, che di simile colore si mostrava tuttavia. E
           infine venne a tanto per la vista di questa donna, che i suoi occhi
           si cominciarono a dilettare troppo di vederla, e la vista di lei lo
           recò in sì nova condizione, che molte volte ne pensava sì come di
           persona che troppo gli piacesse; e così avvenne un contrasto tra
           «il cuore ciò è l'appetito» e «l'anima ciò è la ragione». L'avversa-
           rio della ragione, cioè il cuore, fu poi vinto dalla forte imagina-
           zione nella quale a Dante parve vedere Beatrice con le stesse ve-
           stimenta sanguigne con le quali gli apparve la prima volta. Il cuo-
           re o animo o appetito si era ingannato.
              Aggiungo che s'era ingannato, facendo che a Dante ricordasse,
           nel veder la donna gentile, dell'altra gentilissima . Or così appun-
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           to il peregrino del Convivio «ogni casa che da lungi vede, crede
           sia l'albergo»; «dirizza gli occhi al termine del suo sommo bene
           (cioè Dio), e poi qualunque cosa vede, che paia avere in sè alcun
           bene, crede sia esso». Nè si dica che nel Convivio si tratta di Dio
           e nella Vita Nuova della donna amata: la Comedia si accorda con


           26   V. N. XXXV - I. Per il colore pallido, XXXVI.


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