Page 205 - Sotto il velame
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non si vede che si prepari, esso, a usare quest'ira. Chè dice subi-
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to :
già di qua da lei discende l'erta,
passando per li cerchi senza scorta
tal che per lui ne fia la terra aperta.
Dunque aspetta altri, e tuttavia, pur fermandosi ad ascoltare se
s'appressa colui che deve aprir la terra, tuttavia dice, con interrot-
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te parole :
Pure a noi converrà vincer la punga
. . . se non . . . tal ne s'offerse...
Oh! quanto tarda a me ch'altri qui giunga!
Dante allora dubita che a quelli del limbo sia concesso passare
oltre quelle mura e quella porta, e scendere nell'inferno della ma-
lizia o dell'ingiustizia. E Virgilio risponde, che la cosa è rara, ma
possibile; ch'esso andò altra volta sino al più basso; nel «cerchio
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di Giuda» . E soggiunge: che la palude cinge Dite ,
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u' non potemo entrare omai senz'ira.
Senz'ira, di chi? di Virgilio? Ma egli aspetta un altro. Eppure, a
rassicurar Dante, dice che esso fece già il cammino sino al «più
basso loco e il più oscuro». E tuttavia non dice che egli può farsi
strada; dice che «sa» il cammino. E tuttavia non dice che l'altra
volta facesse un viaggio simile a questo che ora fa con Dante;
dice che l'altra volta fu «congiurato» da una maga, per trarre dal-
l'inferno uno spirito. Con quel «vero è» Virgilio sembra subito
490 Inf. VIII 128 segg.
491 Inf. IX 7 segg.
492 Inf. IX 27.
493 ib. 33.
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