Page 199 - Sotto il velame
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peccato, che si dice spesso che fa vendetta, che è il fine dell'ira 470
e non mai che egli sia superbo, invido, accidioso e via dicendo.
Ma no. Ira non è sempre nome d'un peccato, nè sempre è cattiva:
tanto è vero che beati chiama l'angelo non quelli senz'ira, ma
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quelli che son senz'ira mala. Il fatto è che vi è ira passione
dell'anima e ira vizio. Bene: le passioni dell'anima «in quanto
sono fuor dell'ordine della ragione inchinano al peccato; in quan-
to sono ordinate dalla ragione, appartengono a virtù» . Vi è dun-
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que un'ira passione la quale inchina ora al peccato, ora alla virtù.
Su questo era dissenso tra il Peripato e la Stoa. Il dissenso è
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detto da S. Tommaso più di parole che di sostanza . Così pensa
Dante, il quale non si lascia persuadere da Seneca stoico, del qua-
le conosce, o interi o per estratti, i libri de ira, e segue Aristotele,
pur prendendo anche dall'altro, convinto che non si tratti se non
d'una differenza secundum vocem.
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Ora ecco la dottrina di Aristotele : «Abiti sono quelli per i
quali intorno a queste cose (ira, timore, odio, etc.) ci comportia-
mo bene o male, come per l'escandescenza; che se ciò facciamo
con ismodata iracondia, noi pecchiamo intorno all'ira; se in ciò
che conviene non siamo commossi d'ira, così ancora pecchiamo
intorno all'ira. Il giusto mezzo è dunque che non ci commoviamo
smodatamente, nè siamo al tutto lontani d'ogni commovimento».
Ognun vede che qui, in mezzo al soverchio e al difetto, c'è
un'ira che s'ha a chiamar buona, e che non è un vizio, ma una pas-
sione. Il dissidio tra Peripatetici e Stoici è tutto su questa parola, a
470 Per esempio, Inf. XIV 16: «O vendetta di Dio!»
471 Purg. XVII 68 seg.
472 Per esempio, Summa 1a 2ae 23, 3: Ira est quaedam passio animae.
473 Summa 1a 2ae 24, 2.
474 ib. Stoici dixerunt, omnes passiones esse malas: Peripatetici vero dixe-
runt, passiones moderatas esse bonas. Quae quidem differentia, licet ma-
gna videatur secundum vocem, tamen secundum rem vel nulla est, vel par-
va, si quis utrorumque intentiones consideret.
475 Magn. Mor. I 7, 3.
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