Page 194 - Sotto il velame
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avvenga per il correre del sangue alle parti basse e nei secondi per
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il suo affluire al cuore . A ogni modo pensiamo che l'audacia è
tanto contraria, quanto è la timidità, alla fortezza, e che l'audace è
un non forte, un vile, come il timido; e ripensiamo che il vizio di
Filippo Argenti è quello dei colombi che fanno la rota, e poi per
un po' di contrasto s'impaurano e volano su rombando.
VII.
Difficile è sbarbare le quercie secolari, quando tutta la roccia
vien via con loro.
Si dice: Color cui vinse l'ira, sono certamente rei d'ira, checchè
s'argomenti. Bene. Vedendo la moltitudine degli Ebrei schiamaz-
zare e prendere in mano le pietre per lapidare Moisè ed Aronne,
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chi non direbbe che sono rei d'ira ? Vedendo le donne troiane fu-
riose (actae furore) inalzare insieme un alto grido e prendere il
fuoco di su l'are e ardere le navi; chi non direbbe che sono ree d'i-
ra ? E no: a questi e a quelli dispiacque il bene, la gloria, la terra
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promessa: sono rei d'accidia, come afferma Dante, ponendo gli
uni e le altre, sebbene pure schiamazzassero e prendessero in
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mano fiaccole e pietre, ad esempio appunto d'accidia . Chè l'ac-
cidia è definita, in quel canto, negligenza e indugio messo per te-
pidezza in ben fare. Qual peccato è di Filippo Argenti, di cui si
dice che
bontà non è che sua memoria fregi?
Non è quello stesso dei gran re che staranno come porci in brago,
lasciando di sè disprezzo? Perchè questo accenno alla memoria
456 ib. 45, 4.
457 Num. XIV: Cumque clamaret omnis multitudo etc.
458 Aen. V 659 segg.
459 Purg. XVIII 133 segg.
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