Page 192 - Sotto il velame
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contare? Ma un'altra cosa certo il Poeta non ignorava, chè era del
maestro di color che sanno e nella Etica la quale Virgilio a Dante
dice: Tua. Aristotele, riportato nella Somma, dice che «gli audaci
sono prevolanti, e volanti avanti i pericoli; ma quando ci sono
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dentro, si partono» . I forti, dichiara il dottore, i forti invece per-
sistono nel pericolo, perchè nulla d'impreveduto vi provano, anzi
vedono il rischio minore di quel che pensavano. E sèguita: «o an-
che perchè affrontano i pericoli per il bene; il qual volere di bene
persevera in essi, per grandi che i pericoli siano; mentre gli auda-
ci li affrontano per la sola estimazione, la quale dà speranza ed
esclude il timore»; per la sola estimazione che sia possibile la vit-
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toria . Dal che si raccoglie che l'audacia, non essendo per il
bene, finisce subito in viltà.
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Or non è tutto ciò in Filippo Argenti? Egli è prevolante :
Mentre noi correvam la morta gora,
dinanzi mi si fece un pien di fango,
e disse: Chi se' tu che vieni anzi ora?
Dopo breve diverbio ,
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allora stese al legno ambo le mani...
Fosse per salire o per trarre seco Dante nella palude, l'atto è di au-
dace. Ebbene come risponde, alla spinta di Virgilio, questa ombra
che affronta un vivo e un morto e un navicellaio degli abissi nel
suo legno?
Ma: non risponde. Si toglie giù subito della sua impresa, quale
ella fosse. Poi le fangose genti ne fanno strazio; sia questo strazio
di sole grida, sia anche di percosse, e con mano e con la testa, col
448 Eth. III 7; Summa 1a 2ae 45, 4.
449 ib. Art. 44.
450 Inf. VIII 31 segg.
451 Inf. VIII 40.
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