Page 185 - Sotto il velame
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tenti abbreviazioni, fatte apposta per mettere fuori di via l'inter-
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prete. In vero la selva è «aspra e forte» . «Aspra e forte» è la
via tutta dall'inferno al purgatorio. Una notte è il tempo passato
nella selva: dalla profonda notte sono usciti, Virgilio e Dante,
quando sono sulla spiaggia del purgatorio , e per la profonda
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notte Dante afferma di essere stato condotto da Virgilio.
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E quella notte nella selva fu con «pièta» e la guerra che Dan-
te presentiva d'avere a sostenere nell'altro viaggio, era «sì del
cammino e sì della pietate» . Da ciò l'importanza grande che
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hanno le disperate strida di quelli del vestibolo e la pietà che Dan-
te prova nel limbo. Virgilio si dipinge di pietà per l'angoscia,
Dante è preso da gran duolo al cuore . In quelle strida disperate
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e in questo gran duolo è involta tutta la disperazione e tutto il do-
lore della perdizione del genere umano causata dalla «umana col-
pa». Chè ella procacciò agli uomini tale una infermità, cui nem-
meno la redenzione in molti, o nei più, toglie, e tale un'ignoranza,
per la quale nemmeno la innocenza dei parvoli e la sapienza e vir-
tù degli spiriti magni può meritare salute: una difficoltà e un'igno-
ranza che prima e dopo la Redenzione furono causa di ogni reità e
di ogni cecità, ma che, prima di quella, pareggiavano ogni cecità
e ogni reità; sì che l'ultimo dei rei di malizia, con l'intelletto nero,
con la volontà rossa, con l'appetito bianco e giallo, inordinato, in-
somma, in tutte le potenze dell'anima, non era più reo d'uno spiri-
to magno e d'un parvolo innocente.
La porta dell'inferno era chiusa su tutti, e i piovuti del cielo do-
minavano oltre Acheronte e nel vestibolo medesimo. Ma il Re-
dentore scrollò col suo ultimo anelito tutto l'inferno e, morto al
421 Inf. I 5.
422 Purg. II 65.
423 Inf. I 21, Purg. I 44.
424 Purg. XXIII 121 seg.
425 Inf. I 21.
426 Inf. II 5.
427 Inf. IV 19 segg. 43 segg.
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