Page 181 - Sotto il velame
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rame, come gli altri tre fiumi, con le tre rovine; i quali quattro fat-
           ti sono causati tutti e quattro dalla morte e dalla discesa agl'inferi
           del Redentore.
              Abbiamo veduto che, vivi e morti, tutti entrano e possono en-
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           trare dalla porta «lo cui sogliare a nessuno è negato» : a nessu-
           no, vivo o morto che sia. Ma c'è una differenza. Lo sogliare è
           concesso anche ai vivi, sol da quando fu disserrata la porta e la-
           sciata dischiusa. Prima non potevano entrare se non i morti. I dia-
           voli aprivano. Solo a uno non vollero aprire: al Redentore, che in
           verità non era morto, per loro. Ma egli, il Possente, si aprì il var-
           co. Da allora dunque i vivi possono entrare. A qual condizione?
           Che vogliano. Devono volere. Prima di quella apertura, non pote-
           vano volere. La porta era chiusa; l'arbitrio non era libero. Or dun-
           que gli uomini possono volere. Ma non tutti vogliono. E allora,
           quando muoiono della morte corporale, entrano sì, perchè sono
           corporalmente morti, ma non possono avanzare oltre. Perchè?
           Perchè l'Acheronte sbarra loro il passo. L'Acheronte non si passa
           se non da chi muoia alla seconda morte, se è vivo, o da chi muoia
           della seconda morte, se è morto. Che cosa è dunque l'Acheronte?
           Il vivo che è entrato dalla porta, può continuare il suo viaggio e
           passar l'Acheronte. Da chi e da che gli è dato questo passo? La
           prima condizione è che egli sia entrato. È entrato, perchè la porta
           è aperta. Dal Redentore fu la porta lasciata senza serrame. Senza,
           dunque, la rottura della porta, vano sarebbe il voler passar l'Ache-
           ronte vivendo e per vivere. Insomma e l'entrar dalla porta e il pas-
           sar l'Acheronte è, per i viventi, opera della Redenzione; della Re-
           denzione, che appunto cancellò il peccato originale. È dunque
           l'Acheronte il peccato dei primi parenti? Non proprio. Il peccato
           originale è la fessura del gran veglio la quale comincia dove l'oro
           finisce. Che è dunque il fiume che ne deriva? La morte che deriva


              della superbia, della disobbedienza, della gola, e altrettali; o perchè molte
              parti dell'anima sono infettate mediante il peccato originale».
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