Page 179 - Sotto il velame
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Sono dunque, questi fiumi, pena a peccati che in qualche guisa ad
           essi assomigliano, o a cui essi fiumi si fanno simili, diventando
           brago, sangue e fuoco, gelo. Or bene, poichè sono un fiume solo,
           significano che via via ne' peccati, di cui sono pena, è la reità an-
           cora di quelli di cui pena sono stati. Quindi nella violenza è l'in-
           continenza, nella frode è la violenza. Cioè, nella violenza è un di-
           sordine nel concupiscibile e irascibile, più un altro nella volontà;
           nella frode, oltre quello e questo, un terzo disordine, nell'intellet-
           to. E così mentre l'incontinenza fa contro le virtù di temperanza e
           di fortezza; la violenza fa contro queste due, più contro la giusti-
           zia; e la frode fa contro la temperanza, la fortezza, la giustizia e la
           prudenza. E mettendo i vizi opposti a tali virtù, come sono in
           Beda e come Tommaso li dichiara, mettendo le quattro vulnera,
           abbiamo che nell'incontinenza è concupiscenza, «in quanto questa
           è destituita del suo ordine al dilettevole moderato dalla ragione»;
           è infirmitas, «in quanto l'irascibile è destituito del suo ordine al-
           l'arduo»; e nella violenza è, oltre la concupiscenza e l'infirmitas,
           la malizia «in quanto la volontà è destituita del suo ordine al
           bene»; e nella frode, oltre la concupiscenza e l'infirmitas e la ma-
           lizia, è l'ignoranza «in quanto l'intelletto (ratio) è destituito del
           suo ordine al vero».
              Non è così anche nelle tre fiere? La lonza è la concupiscenza;
           ma contro lei vale il rimedio che vale contro la tristitia dei fitti
           nel fango; dunque è anche ciò «per cui l'irascibile è destituito del
           suo ordine all'arduo»; e che Beda chiama infirmitas e Dante acci-
           dia. Il leone si sostituisce alla lonza, perchè ha in sè quello che
           l'altra; più, vuol fare ingiuria. La lupa si sostituisce al leone, e re-
           sta sola; sicchè ha quello che il leone e la lonza. E contro essa
           avrà solo forza il veltro, che ciberà «sapienza, amore e virtute». Il
           che mostra che la lupa ha ignoranza invece di sapienza, malizia
           invece di amore (l'amore si liqua in volontà del male), concupi-
           scenza e perciò  infirmitas  invece di virtù. La qual ultima cosa
           Dante dichiara col fare che la lupa si ammogli a molti animali e



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