Page 175 - Sotto il velame
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(come non dovrebbe essere e come si adira Marco Lombardo che
sia!).
Ciascuna parte, fuor che l'oro, è rotta
d'una fessura.
L'oro, no; perchè l'età dell'oro era innocente: non c'è da dubitare.
Ma quando o perchè avvenne allora la fessura? Se passiamo
dal sogno alla realtà, dobbiamo sospettare subito che si tratti del
peccato di Adamo. «D'una fessura»
che lagrime goccia,
le quali accolte foran quella grotta.
Lor corso in questa valle si diroccia:
fanno Acheronte, Stige e Flegetonta;
poi sen van giù per questa stretta doccia
in fin là dove più non si dismonta:
fanno Cocito....
La fessura comincia dove finisce l'innocenza del genere umano.
La fessura goccia lagrime; le lagrime formano i fiumi infernali.
Passar l'uno, il primo di essi, è morire alla morte del peccato ori-
ginale. Vediamo gli altri.
Ma, prima di tutto, c'è qualche fondamento, oltre la logica e il
buon senso, all'interpretazione per cui la fessura è considerata ef-
fetto del peccato originale? E sì che c'è; e tale anzi da fornirci la
vera postilla di Dante a quelle parole «gran veglio». Se Dante
avesse chiosato da sè il sacrato poema, qual parola avrebbe anno-
tata qui nel margine? Avrebbe annotato: «Natura umana». In vero
Beda afferma che quattro ferite furono inflitte dal peccato del
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409 Summa 1a 2ae 85, 3. Donde sia tratto il luogo di Beda, non occurrit.
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