Page 173 - Sotto il velame
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III.


              Avanti. Dante entra, dopo qualche esitazione, dalla porta senza
           serrame. Non muore alla morte del peccato in genere od origina-
           le, se non passando l'Acheronte. Questo fiume non è il solo del-
           l'inferno. I fiumi sono quattro con esso. Donde nascono? Dice
           Virgilio :
                   405
                              In mezzo mar siede un paese guasto
                              . . . . che s'appella Creta,
                              sotto il cui rege fu già il mondo casto.


           Cioè sotto Saturno, sotto il «caro duce, sotto cui giacque ogni ma-
           lizia morta» . È il sogno pagano dell'Eden cristiano, quest'iso-
                       406
           la :
             407

                              Quelli ch'anticamente poetaro
                              l'età dell'oro e suo stato felice
                              forse in Parnaso esto loco sognaro.

                              Qui fu innocente l'umana radice.

           In Creta, gli antichi pagani sognarono che innocente o casto fosse
           il mondo. E come l'Eden è una divina foresta, e vi è sempre pri-
           mavera e ogni frutto, così in Creta,

                              una montagna v'è, che già fu lieta
                              d'acque e di fronde, che si chiamò Ida:
                              ora è deserta come cosa vieta.

           405   Inf. XIV 94. Per questo capitolo devo molto al mio carissimo Cosimo Ber-
              tacchi e al suo eloquente opuscolo «Il gran veglio del monte Ida, Torino,
              1877». Da questo acutissimo geografo, di sopra e sotto terra, gli studi dan-
              teschi hanno molto avuto e più aspettano.
           406   Par. XXI 25 seg.
           407   Purg. XXVIII 139 segg.


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