Page 148 - Sotto il velame
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la lupa, con intelletto; cioè violenza il primo e frode la seconda.
              E ciò tanto più e meglio, in quanto l'autore da cui Dante prese
           il concetto della cupidità che si liqua in malo o ingiusto volere, fa
           a dirittura cupidità uguale a volontà mala. L'autore è S. Agostino.
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           Dice : «L'avarizia... non riguardo a solo argento o danaro s'in-
           tende, ma a tutte cose che smodatamente si bramano (cupiun-
           tur)... Or questa avarizia è cupidità; cupidità poi è volontà mala
           (improba voluntas): Dunque la mala volontà è causa di tutti i
           mali». Diciamo quindi pure, come s'è detto fin ora, che la lupa è
           l'avarizia, con questo peraltro che ella, oltre l'avarizia, raffigura le
           due disposizioni in cui è mala volontà; ossia con la violenza la
           frode; la malizia, insomma: i peccati, per esempio, dei tiranni di
           Flegetonte, dei ladri e simoniaci di Malebolge, dei traditori della
           Ghiaccia.
































           342   Aur. Aug. de lib. arb. III, 48.


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