Page 136 - Sotto il velame
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           con S. Tommaso . O non pensò egli, col medesimo suo autore,
           che eccedendo, cioè acquistando e conservando più del debito,
           l'uomo pecca direttamente contro il prossimo, «perchè non può,
           rispetto alle esterne dovizie, uno soprabbondare, se ad altro non
           difetta»? Anche mal tenendo, si può peccare contro il prossimo. E
           allora il mal tenere non è più d'incontinenza, ma di quell'altra di-
           sposizione, di cui ingiuria è il fine: di malizia. E dunque l'avari-
           zia, come è mezza, tra i peccati carnali e gli spirituali, così è mez-
           za tra i peccati d'incontinenza e quelli di malizia. Il che è per me,
           da un pezzo, la stessa cosa.
              E Dante poteva leggere pur nella Somma del buono frate Tom-
           maso quest'altra faccia: anzi per certo, credo, la lesse. Lesse che
           l'avarizia è sì quella dismisura che abbiamo detto, e sì peggio;
           un'altra dismisura circa l'acquisto e il tener le ricchezze , «in
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           quanto alcuno acquista danaro oltre il dovere, sottraendo o rite-
           nendo l'altrui; e così si oppone alla giustizia»; vale a dire è mali-
           zia; «è in questo modo è intesa l'avarizia in Ezechiele, 22, dove è
           detto: I principi di lui nel mezzo di lui, come lupi che rapiscon la
           preda  a spargere sangue, e avaramente (cupidamente) seguire i
           guadagni». Ecco la lupa di Dante, ed è sì avarizia e sì è peccato
           d'incontinenza, perchè ruba e depreda e uccide; e chi ruba e de-
           preda e uccide è reo di malizia. Ma, nel cerchio quarto del Purga-
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           torio, il Poeta con le parole di Ezechiele dice :

                              Maledetta sie tu, antica lupa,
                              che più che tutte l'altre bestie hai preda...


           Perciò, a non dilungarci ancor più, perciò Dante chiama lupa l'a-
           varizia, in quanto lupa può divenire, cioè depredatrice e rubatrice,
           tanto più che, anche restando semplice mal tenere, pecca quasi
           contro il prossimo, cioè fa quasi ingiuria, ed è perciò mezza in-
           305   Summa 2a 2ae 118, 1.
           306   Summa 2a 2ae 118, 3.
           307   Purg. XX 10 seg.


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