Page 129 - Sotto il velame
P. 129
so, avanti il veleno del serpente pravo consigliere, avanti il cor-
rompimento della volontà mediante quel sacrilego discorso, c'era
già l'appetito del cibo non permesso?... La mala volontà fu prima,
per la quale si credesse al serpente ingannatore, e dopo venne la
mala concupiscenza, per la quale si appetisse il cibo illecito». Ma
tuttavia, come egli soggiunge, riassumendo parole di S. Ambro-
gio, «se l'anima correggendo la volontà avesse frenato codesto
appetito del corpo si sarebbe, proprio nel suo nascere, spenta l'ori-
gine del peccato». Ciò pensava anche Dante il quale, per non par-
lar d'altro, dice che a tutto il mondo costa «il palato» d'Eva, cioè
290
la sua concupiscenza . Se, dunque, i primi parenti avessero fre-
nata, stretta, contenuta la concupiscenza, il diavolo avrebbe men-
tito, mal consigliato, adulato, tentato di sedurre e di barattare e di
scindere, invano; si sarebbe invano coperto di pelle dipinta, inva-
291
no si sarebbe convertito in serpente . Senza, dunque, quel dis-
solvimento, il diavolo non avrebbe fatta sua preda. E fu un dissol-
vimento. Chè non era, avanti il peccato, quella battaglia della car-
ne contro lo spirito, della legge del peccato contro la legge dello
spirito, nella qual battaglia vince chi trae prigioniero l'avversa-
292
rio ; non era, avanti quel peccato, quella conseguente disobbe-
dienza delle membra che fu il gastigo della disobbedienza dei pri-
293
mi parenti e dei loro eredi ; quella disobbedienza della carne che
non era in loro, poichè la carne obbediva alla mente, e disubbidì
soltanto, la serva alla sua signora, quando quest'ultima disubbidì a
Dio . La carne prima era serva, le membra ubbidivano, la legge
294
del peccato era prigioniera. Sono imagini comuni. E la corda ai
290 Par. XIII 39.
291 I dieci peccati di Malebolge, a cui conduce Gerione, si trovano tutti nella
tentazione del serpente.
292 Trovo inutile arrecare testimonianze di questi concetti che ognun conosce,
e di cui sono gremite le pagine dei padri e dei dottori. Tuttavia si veda, per
un esempio, Aug. Op. Imp. contra Iul. VI 14.
293 Vedi, p. es., Aug. contra duas epist. Pel. I 30.
294 Aug. de pecc. mer. et rem. II 36.
129