Page 128 - Sotto il velame
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za per difendere sè. Dunque non il buono accorgimento, ma quel-
           la virtù cui chi non abbia, è reo di frode. E qual è questa virtù? È,
           credo, la carità; quella di cui appunto Virgilio, nella bolgia quarta
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           dei fraudolenti, dice :
                              Qui vive la pietà quand'è ben morta;

           la pietà che non è esclusa in altri cerchi e verso altri peccati e pec-
           catori. Bene: ora bisognerebbe provare che la corda ch'uno si cin-
                                                                        287
           ga ai lombi, può valere la carità. E non credo si possa provare .
           Codeste cinture devono aver un significato di stringere e frenare.
           Ma pure ammettiamo che la Corda di Dante valga la carità o
           quella, qual si voglia, virtù, senza la quale si sia fraudolenti. Che
           direbbe Dante, con questo cennar di Virgilio? Direbbe, con molto
           apparato di gesti e di parole, e dopo avere molto invitato il lettore
           ad attendere e pensare, direbbe, che chi non ha la virtù contraria
           alla frode, è, o è per essere, fraudolento. E può essere; ma vedia-
           mo se con altra interpretazione sia il cenno per riuscire e più in-
           telligibile e più ingegnoso e profondo e vero.
              Chi è Gerione? È la frode, ma figurata come gli uomini figura-
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           vano e si figuravano il diavolo tentatore di Eva . Ora si ripensi
           la dottrina teologica intorno al primo peccato. In esso la mala vo-
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           lontà precedè la concupiscenza, e questa seguì quella . «Dun-
           que» domanda S. Agostino a chi credeva che la concupiscenza
           fosse avanti il peccato nel paradiso terrestre, «dunque nel paradi-
           286   Inf. XX 28. Che la carità sia la virtù opposta al peccato di Malebolge, cre-
              derà ognuno che creda con me che esso sia l'invidia.
           287   In un mistico, Hugo de S. Victore (Op. Migne III 847), trovo, per esempio,
              tre cinctoria che nos stringunt et cohibent: il ricordarsi della morte, il deco-
              ro della pudicizia, l'amor religioso. Di quest'ultimo si cingono, a dir vero, i
              cittadini angelici insistentes charitati. Ma il mistico dichiara (ib. 761, 762)
              che ne fu cinto Giovanni nell'Apocalissi e principalmente ne usò il Cristo, e
              che è contro la superbia.
           288   Vedi più avanti.
           289   Aug. Op. Imp. contra Iul. I 74.


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