Page 124 - Sotto il velame
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leggera e presta e di bel colore; ma è ancora, potenzialmente, in-
continenza d'irascibile, in quanto contro lei è farmaco e cagione
di sperare
l'ora del tempo e la dolce stagione.
Ora questo concetto dell'incontinenza di concupiscibile che termi-
na a incontinenza d'irascibile, non è un trovato di Dante. Egli si-
gnifica e dipinge e scolpisce, anzi fa viva e palpitante la conse-
guenza di quel principio filosofico, che «le passioni dell'irascibile
sì hanno principio dalle passioni del concupiscibile, e sì in esse
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passioni del concupiscibile hanno termine» .
E se ne conclude che molto probabilmente la lonza Dantesca è
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la pantera de' bestiarii , la quale col dolce suo fiato assonna gli
animali, che la seguono sino alla morte. Mortale è quel sonno. E
dicevano ancora ch'ella di primavera, quando spunta il sole, si
rintana. Sicchè contro la fiera odorifera è rimedio convenevole,
nel senso proprio (data la zoologia dei tempi), «l'ora del tempo e
la dolce stagione», e, nel senso filosofico, l'attività, significata nel
camminare, e la contemplazione delle cose di Dio; non senza ag-
giungere che un bel mattino sereno è contrario all'ozio e al sonno.
VI.
La lonza dunque è la incontinenza sì di concupiscibile e sì d'i-
rascibile; è la concupiscenza col suo effetto di tristizia e di desidia
corporale e spirituale; e il leone è la violenza; e la lupa è la frode.
Sì, sembra. Eppure no. A Pluto, simbolo dell'avarizia, dice Virgi-
lio : «Taci, maledetto lupo».
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Il lupo dunque in Dante raffigura l'avarizia o la cupidigia, non
278 Summa 1a 2ae 25, 1; 41,2.
279 Vedi lo studio già citato del Capelli, p. 15.
280 Inf. VII 8.
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