Page 123 - Sotto il velame
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           dentro accidioso fummo» . E qui osserviamo che nei due cerchi,
           in cui sono punite le due colpe contrarie, la denominazione cri-
           stiana della reità è unica: avarizia, accidia. È un caso? Il fatto è
           che Stazio, prodigo, non dice o non sa dire il proprio nome della
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           sua colpa. Egli dice :

                              or sappi ch'avarizia fu partita
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           La colpa che rimbecca il peccato a cui è opposta, è bensì spiegata,
           ma non denominata. Anzi dalle parole di Stazio noi possiamo fi-
           gurarci che le due colpe si chiamino, troppa avarizia o troppo
           poca avarizia. E così per la palude stigia potremmo imaginare,
           troppa accidia o troppo poca accidia. Già: l'accidia ha per segni
           l'esser fitti nel fango, il gorgogliare con parole mozze, l'essere de-
           pressi e vinti dal timore. Il troppo poco d'essa sarà il muoversi il
           vociferare rapido e forte, l'agitarsi continuamente, l'essere presun-
           tuosi e audaci. Or poichè costoro non hanno commesso ingiuria,
           perchè non sono rei di malizia, di cui ingiuria è il fine, e per ciò
           non sono entro Dite; ecco ch'essi ci appaiono blateroni, spacconi,
           anfanoni. E quelli tristi, e questi irascibili. E pure accidiosi; chè
           accidia è quella di questi fangosi, come avarizia è quella di quelli
           altri immondi: accidia e avarizia, sì quando usa in loro il suo so-
           perchio, e sì quando è troppo partita da loro.
              Tornando alla femmina balba che è incontinenza e accidia,
           dirò dunque più precisamente ch'ella è incontinenza d'irascibile,
           cioè accidia, che diventa, diventando sirena, incontinenza di con-
           cupiscibile, cioè lussuria e gola e avarizia; e poi da incontinenza
           di concupiscibile ridiventa incontinenza d'irascibile, con non lun-
           go avvicendare, finchè imputridisce. E così, nelle figurazioni del-
           l'inferno, la lonza è incontinenza di concupiscibile, perchè ella è


           276   Inf. V 55, 63; VI 53; VII 48, 123.
           277   Purg. XXII 34.


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