Page 85 - Poemi del Risorgimento
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alla lor Patria dar la vita, dare
                                            tutto voleano alla lor Patria il sangue.

                                                             IV


                                            Taurina gente, sacra sin dagli anni
                                            primi all'Italia, o fuochi accesi in vetta
                                            delle bianche Alpi, o saldi cuori e forti,
                                            o guardie eterne poste a vigilare
                                            l'estrema, immensa, ardua trincèa di Roma!
                                            L'avea, la forza del maggior nemico,
                                            varcata già la cerchia di granito,
                                            le avea forzate l'ultime muraglie
                                            sacre d'Italia e della sacra Roma.
                                            Veniva già col vento e la tempesta,
                                            invisibile in mezzo alla tormenta.
                                            Sul capo suo cadeva franto il cielo
                                            che nascondea nel polverìo le turbe.
                                            Per cime e valli andava, e il suo cammino
                                            dalle macerie era, del cielo, ingombro.
                                            Ma egli andava, come in un gran sogno,
                                            sempre, non mai volgendo gli occhi, avanti.
                                            Intorno a lui sonava il faticoso
                                            nitrito de' cavalli, a cui le sabbie,
                                            auree nel caldo anelito del sole,
                                            rideano al cuore; avvezze a pascolare
                                            sotto le palme, le turrite mandre
                                            barcollanti incedean degli elefanti.
                                            Alle sue spalle, un fragor grande, crolli,
                                            fuga, tumulto, e scrosci di foreste
                                            schiantate e grosso crepitar di fiamme.
                                            Era un serpente enorme che con torve
                                            spire seguiva, e i culti campi larga-



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