Page 82 - Poemi del Risorgimento
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girando spesso attorno gli occhi tetro,
ponendo i piedi sulle tue grandi orme.
Passando, quella ch'era un dì palude,
vedesti arare e seminar già doma.
Era un pastore dalle membra nude
che seminava l'avvenir di Roma.
Aveva atteso te, la primavera
tua, la tua stella. Anche di lì cacciato,
spingevi innanzi la tribù tua fiera,
volgendo il capo, ed obbedendo al fato.
T'era alle spalle, simigliante a notte
oscura, te seguendo sempre al varco,
una grande ombra in mezzo a nubi rotte,
l'ombra di lui, con nudo e teso l'arco.
Ma tu posasti, dove due fiumane
angolo fanno, certo del destino.
Si sparse intorno per capanne e tane
il tuo tenace popolo Taurino.
Appiè dell'Alpi t'accostasti come
sopra una soglia. Il tuo viaggio vano
pensavi e il lido cui tu desti il nome,
e l'avvenire, grande, alto, lontano.
III
Itale vergini, Alpi dal bel velo
bianco, tendenti all'alto, che la veste
lasciate lungi dagli sguardi impuri,
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