Page 83 - Poemi del Risorgimento
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la veste, sì, di prati e di foreste
                                            cader lasciate, ma soltanto in cielo:

                                            di quali voci allora e qual concento
                                            empian le Madri i neri boschi cupi!
                                            quali lontani portentosi auguri
                                            gemean negli antri, o dritte sulle rupi
                                            gridavan alto tra la neve e il vento!


                                            - Un re verrà (fermo è nel fato e fisso)
                                            dalla sventura. Caccerà camosci
                                            per l'Alpi sue. Sempre nel cuore il fischio
                                            avrà dei venti, sempre avrà gli scrosci
                                            delle valanghe e l'anelante abisso.

                                            Il re vedrà, tra nubi grigie e meste,
                                            un segno bianco e snuderà la spada.
                                            Il re porrà tutto sé stesso al rischio
                                            per liberare tutta la contrada,
                                            alzando al cielo il suo segno celeste.

                                            Il re trarrà dalle grandi Alpi al piano
                                            di nuovo il Toro; dal suo doppio fiume,
                                            lungo la terra della stella, al mare;
                                            a riveder la prima Italia al lume
                                            del pino acceso dal suo gran vulcano.


                                            Questi, quel Donno, il Regolo fatale.
                                            Gl'Itali udrà gridare di dolore.
                                            Gl'Itali lo vedranno cavalcare
                                            con l'asta lunga. O Roma, egli, vittore,
                                            dell'elmo ferreo t'armerà, che ha l'ale. -




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