Page 81 - Poemi del Risorgimento
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Dopo gran tempo era per balzar fuori
Roma, nei dì che da te spunta il sole,
Toro che spargi sulla terra i fiori
e in ciel t'impenni tra le stelle sole.
Roma era allora cinta dalla dia
vigile Terra. Tardo, a poco a poco,
continuasti, o Toro, la tua via,
volgendo al tuono il capo, spesso, e al fuoco.
Tutta così la terra senza nome
varcasti lungo il risonante mare
passando fiumi e valli oscure; e come
fosti alla fine del fatale andare;
la Primavera Sacra che dai solchi
natii fu data ai venti e alle venture,
il tuo ramingo popolo, i bifolchi,
ITALO, tuoi, levando l'aste pure,
dissero: Italia! Vollero che il breve
lido del mare fosse Italia, fosse
di te. L'Etna alitava, tra la neve,
nuvole, ver' la verde Italia, rosse.
Poi dove il Sole ha i pascoli, tu insieme
ai tuoi Taurisci a nuoto un dì passavi.
Ma sopravenne dalle prode estreme
l'Eroe più dio che gl'Immortali ignavi.
«Indietro!» disse, e tese l'arco. Indietro
volgesti allor, parando le tue torme,
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