Page 72 - Poemi del Risorgimento
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Aprile
                                            era vicino, era, con lui, vicino
                                            il dì natale della città morta.
                                            E di narcissi dalla chioma d'oro,
                                            di crochi dagli stami d'oro rise
                                            la solitudine, e dalle rovine
                                            dei templi il rosso smìlace comparve;
                                            e le vïole al fonte di Iuturna,
                                            caste, s'abbeveravano, e gli sparsi
                                            ruderi si gremìano di giacinti;
                                            e tutti i bronchi e pruni aspri, nel Foro
                                            Romano, in cima avevano una rosa,
                                            e sopra i marmi antichi era l'antica
                                            porpora. Per nessuno, dal sepolcro,
                                            dal suo sepolcro, ch'era anch'esso infranto,
                                            spargea, versava senza fine al cielo,
                                            nel tempo dolce ch'è il suo tempo, i fiori
                                            che sono suoi, quella che in cielo è Flora.



                                                          A FLORA

                                               Flora! madre dei fiori, o tu cui sempre
                                            è primavera, o tu che per le genti
                                            immense hai sparso il nuvolo dei semi,
                                            la Terra aiuta! Questa pia saturnia
                                            terra produca in maggior copia i frutti
                                            che già versava dal fecondo grembo.
                                            Nutra di sé quelli che già nutriva,
                                            armenti e greggi, e tornino gli uccelli,
                                            ormai spariti, a liberare i campi,
                                            e per i campi floridi echeggiare
                                            facciano la dolcezza del lor canto.

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