Page 67 - Poemi del Risorgimento
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GLI DEI

                                               Fu la tua parte. Era il tuo fato, o Roma.
                                            Tu sulla poppa assisa, non volesti
                                            per nessun vento abbandonar la barra.
                                            Profughe genti vennero dal mare
                                            a darti inizio; e i profughi tu sempre
                                            prendesti a bordo della tua gran nave.
                                            Tu sei, d'antico, un santo limitare
                                            d'asilo ai popoli esuli, tu sacra
                                            fossa cavata, in cui le genti i semi
                                            posero, e zolle della patria, e cose
                                            sacre, e le lor memorie ed i lor Mani.
                                            Fosti l'altare per gl'iddii fuggiaschi;
                                            pur solo ad uno implacida, ad un solo,
                                            povero, un dio sì umilmente dio!
                                            Altri alla luce aperta gli stranieri
                                            numi adorando, i lor pingui altari
                                            facean vermigli di taurino sangue;
                                            altri in cortei, per la città, solenni,
                                            batteano i cupi timpani e le strade
                                            tutte accendean di queruli ululati.
                                            Ma quelli per le volte e per le ambagi
                                            d'un nero sotterraneo laberinto
                                            seguivano una fiaccola, e con voce
                                            segreta, là, benedicean cantando,
                                            ignoti a tutti, il loro ignoto Dio.
                                            Per tempio avean, per i lucenti altari
                                            di Roma, alcun muffito sepolcreto,
                                            e la lor vita era coi lor sepolti.
                                            Avanti l'arche, fiale rugginose
                                            di sangue, e lumi dall'esigua fiamma.
                                            Dicea quel lume che la vita scorsa

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