Page 89 - Primi poemetti
P. 89

Sosta... Trovò? Non gemono le porte

                         più, tutto oscilla in un silenzio austero.
                         Legge?... Un istante; e volta le contorte




                         pagine, e torna ad inseguire il vero.



                                                           III




                         E sfoglia ancora; al vespro, che da nere

                         nubi rosseggia; tra un errar di tuoni,

                         tra un alïare come di chimere.



                         E sfoglia ancora, mentre i padiglioni

                         tumidi al vento l’ombra tende, e viene
                         con le deserte costellazïoni




                         la sacra notte. Ancora e sempre: bene
                         io n’odo il crepito arido tra canti

                         lunghi nel cielo come di sirene.



                         Sempre. Io lo sento, tra le voci erranti,

                         invisibile, là, come il pensiero,

                         che sfoglia, avanti indietro, indietro avanti,



                         sotto le stelle, il libro del mistero.







                                                 LA FELICITÀ




                         «Quella, tu dici, che inseguii, non era
                         lei...?» «No: era una vana ombra in sembiante

                         di quella che ciascuno ama e che spera



                         e che perde. Virtù di negromante!»

                         «Ella è qui, nel castello arduo ch’entrai?»


                                                           81
   84   85   86   87   88   89   90   91   92   93   94