Page 85 - Primi poemetti
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che sentii, né lontane né vicine;



                         eco di péste né tarde né preste,

                         alterne, eterne. E io laggiù guardai:

                         nulla ancora e nessuno, occhi, vedeste.



                         Chiesero i sogni di rovine: - Mai

                         non giungerà? - Gli scheletri di piante

                         chiesero: - E tu chi sei, che sempre vai? -



                         Io, forse, un’ombra vidi, un’ombra errante

                         con sopra il capo un largo fascio. Vidi,
                         e più non vidi, nello stesso istante.




                         Sentii soltanto gl’inquïeti gridi
                         d’uccelli spersi, l’uggiolar del cane,

                         e, per il mar senz’onde e senza lidi,



                         le péste né vicine né lontane.







                                   LA GRANDE ASPIRAZIONE




                         Un desiderio che non ha parole

                         v’urge, tra i ceppi della terra nera
                         e la raggiante libertà del sole.




                         Voi vi torcete come chi dispera,
                         alberi schiavi! Dispergendo al cielo

                         l’ombra de’ rami lenta e prigioniera,



                         e movendo con vane orme lo stelo

                         dentro la terra, sembra che v’accori

                         un desiderio senza fine anelo.





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