Page 88 - Primi poemetti
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IL LIBRO




                                                            I




                         Sopra il leggìo di quercia è nell’altana,
                         aperto, il libro. Quella quercia ancora,

                         esercitata dalla tramontana,



                         viveva nella sua selva sonora;

                         e quel libro era antico. Eccolo: aperto,

                         sembra che ascolti il tarlo che lavora.



                         E sembra ch’uno (donde mai? non, certo,

                         dal tremulo uscio, cui tentenna il vento
                         delle montagne e il vento del deserto,




                         sorti d’un tratto...) sia venuto, e lento
                         sfogli - se n’ode il crepitar leggiero -

                         le carte. E l’uomo non vedo io: lo sento,




                         invisibile, là, come il pensiero...



                                                           II




                         Un uomo è là, che sfoglia dalla prima

                         carta all’estrema, rapido, e pian piano

                         va, dall’estrema, a ritrovar la prima.



                         E poi nell’ira del cercar suo vano

                         volta i fragili fogli a venti, a trenta,
                         a cento, con l’impazïente mano.




                         E poi li volge a uno a uno, lentamente,
                         esitando; ma via via più forte,

                         più presto, i fogli contro i fogli avventa.


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