Page 81 - Primi poemetti
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Sembravano un veloce aspo le dita

                         silenzïose. Rigo s’era fatto
                         più presso: «Ed ora, sola è la mia vita!»




                         S’udiva solo quel parlare. Un gatto
                         ronfava. La lucerna ora dimessa

                         sfriggeva, ora guizzava alto d’un tratto,




                         come in un sogno: ché dormiva anch’essa.



                                                           II




                         «... E fate a modo!» Rigo uscì. Non c’era

                         per la campagna bianca che lui solo
                         e l’ombra sua che lo seguiva nera.




                         Splendea la luna su quel gran lenzuolo
                         candido, come, accanto un letto, il lume

                         dimenticato; e scricchiolava il suolo



                         sotto i suoi passi; e brontolava il fiume

                         là là: le giravolte sue lontane

                         mostrava appena un vago fior di brume.



                         Pestava un altro su la neve: un cane;

                         Po: gli strisciò le gambe. Ecco che intese

                         un arrochito suono di campane.



                         Mezzanotte. Ogni casa, ogni paese

                         dormiva. Egli era nella via maestra:

                         guardava in alto, donde già discese:



                         c’era un lume, un lumino, alla finestra.








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