Page 79 - Primi poemetti
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o bruna terra ubbidïente, che ami
chi ti piagò col vomero brunito...);
siepe che il passo chiudi co’ tuoi rami
irsuti al ladro dormi ‘l-dì; ma dài
ricetto ai nidi e pascolo a gli sciami;
siepe che rinforzai, che ripiantai,
quando crebbe famiglia, a mano a mano,
più lieto sempre e non più ricco mai;
d’albaspina, marruche e melograno,
tra cui la madreselva odorerà
io per te vivo libero e sovrano,
verde muraglia della mia città.
II
Oh! tu sei buona! Ha sete il passeggero;
e tu cedi i tuoi chicchi alla sua sete,
ma salvi il frutto pendulo del pero.
Nulla fornisci alle anfore segrete
della massaia: ma per te, felice
ella i ciliegi popolosi miete.
Nulla tu rendi; ma la vite dice;
quando la poto all’orlo della strada,
che si sente il cucùlo alla pendice,
dice: - Il padre tu sei che, se t’aggrada,
sì mi correggi e guidi per il pioppo;
ma la siepe è la madre che mi bada. -
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