Page 59 - Primi poemetti
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E con loro godeva il solicello
                         di fin d’ottobre, tra i castagni, sotto

                         il re di tutti, un vecchio mondinello.



                         Sotto il re dei castagni, sur un grotto

                         pieno di musco, si sedea Viola,

                         col gomitolo, i ferri e un calzerotto.



                         E gettava alle bestie una parola,

                         anco un toffo di terra, anco due ghiare

                         con le sue mosse di canipaiola.



                         Ora un giorno che stava a lavorare

                         sotto il castagno, e che sotto i suoi sguardi
                         pendean le vacche dalle stipe amare,




                         dei tonfi udì, come se quei bastardi
                         fosser lì con sassetti e con pinelle,

                         chiotti, per darle briga... Erano i cardi.




                         Cadeano giù con le castagne belle
                         e nere in bocca, che sul musco arsito

                         ruzzolavano fuori della pelle.



                         Udiva; e il gran castagno ecco sul dito

                         le picchiò con un cardo, anzi un pallone,

                         piccolo, giallo, chiuso. Era un invito:



                         l’albero volea dir la sua ragione.

                         Alzò Viola, come se capisse,

                         gli occhi, poi li voltò: vide un piccone;



                         vide un’accétta. E il vecchio re le disse:

                         le disse il re:



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