Page 58 - Primi poemetti
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tua madre... adagio, per non farti male.
IL VECCHIO CASTAGNO
E Viola tornò per coglitora,
dopo sementa, dal suo zio d’Albiano.
Ed ecco, i cardi non cadeano ancora.
E dava nel frattempo ella una mano
all’altre donne, e lungo il Rio con esse
facea brocche di càrpino e d’ontano.
Ora sfogliava le seconde mèsse,
dei gelsi, ora segava erba e trifoglio,
che la brinata non gliele cocesse.
Perché la bestia dice all’uomo: «Io voglio
l’ultime frasche, s’altri ebbe le prime.
A me l’avanzo, s’è di te il rigoglio!
Le pigne tu, le pampane io: le cime
io, tu le rappe. Io do, se tu mi desti.
Fin che c’è verde, non mi dar guaime.
Padrone, c’è del verde, che tu pesti.
Menami alle covette della strada,
menami un poco nella selva ai cesti:
ai cesti ch’ora a tutto ciò che cada,
aprono i lor fioretti color carne;
e cade brina, che attendean rugiada».
Ed ella andava qualche volta a farne
per loro, e qualche volta, ch’era bello,
menava là le vaccherelle scarne.
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