Page 52 - Primi poemetti
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III




                         Dormivano. Sì: anche la sorella
                         piccina. Era composta, era coperta.

                         Suor Virginia tornò nella sua cella.



                         Tornò lasciando la finestra aperta

                         a quel lontano canto, a quel lontano

                         bau bau di cane ch’era sempre all’erta;



                         aperta a quello scalpicciar pian piano

                         d’uomini o foglie, a quel trillar d’un grillo,
                         che poi taceva sotto un piede umano...




                         Dormivano. Il lor cuore era tranquillo
                         La suora si svestì, così leggiera,

                         ch’udì per terra il picchio d’uno spillo.




                         S’addormentava. - Tum tum tum... - Che era?
                         E Suor Virginia si levò seduta

                         sul letto, mormorando una preghiera.




                         Ella ascoltò: la piccola battuta
                         venìa di là. Si mise anche una volta

                         lo scapolare. Entrò. Riguardò muta.



                         No. L’una e l’altra si tenea raccolta

                         al dolce sonno. Non avean bisogno

                         di lei. La bimba s’era, sì, rivolta



                         sul cuore; all’altra; a ragionarci in sogno.




                                                           IV



                         Tornò, comprese. Avea bussato il Santo.



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